LA FIAMMA DEI GIOVANI DI DESTRA VIBRA COL CAV. PERCHE' NON DIRLO?
di Giuliano Ferrara - da Il Foglio del 18.09.2008
Quando si giudicano i giovani di An bisogna tenere presente un dettaglio non marginale: i militanti della destra (post)missina si sono sempre autorappresentati come qualcosa d’altro rispetto al ceto del partito in grisaglia.
E’ così fin dai tempi del Fronte della gioventù e, non per caso, dalla dialettica ad alta intensità tra dirigenti e ragazzi è fiorita nel tempo la selezione dell’attuale nomenclatura finiana.
Tolto il presidente della Camera – già segretario imposto da Almirante al Fdg – basti pensare al sindaco di Roma Gianni Alemanno.
A modo suo è stata una meccanica virtuosa, se pure ciclicamente è costata la perdita dei quadri migliori defluiti altrove (la Nuova destra, l’extraparlamentarismo, l’associazionismo metapolitico).
Oggi la giovane ministra Giorgia Meloni è chiamata a decidere se l’antifascismo catafratto disseppellito da Fini – a causa degli intempestivi comportamenti di Alemanno e La Russa – deve essere l’ultima parola pronunciata da An e da Azione giovani prima del matrimonio con i più sereni berlusconiani.
Oggi la giovane ministra Giorgia Meloni è chiamata a decidere se l’antifascismo catafratto disseppellito da Fini – a causa degli intempestivi comportamenti di Alemanno e La Russa – deve essere l’ultima parola pronunciata da An e da Azione giovani prima del matrimonio con i più sereni berlusconiani.
Scavalcata da qualche rivoltoso interno, coscritta dall’ultimo editto finiano, soffocata dalla pressione della sinistra vigliacchina e del giornalista collettivo, la ministra ieri ha scritto una lettera pubblica ai propri pulcini tricolori.
Lo ha fatto con molto cuore e troppi complessi, ha cercato di distinguere un antifascismo buono da quello cattivo che si è accanito sulle vite di tanti suoi camerati e sulla memoria delle loro ossa calcinate.
Ha trovato rifugio nel moto dei sentimenti ma ha creduto indispensabile ripararsi dietro al timbro ufficiale del dettato di Fini.
Le sue parole avevano il caratteristico tremolio della fiamma che vorrebbe ardere per emanciparsi dal nero di una disputa folle nella quale la destra si è fatta ricacciare con superficialità assurda.
Meloni ha detto che vuole occuparsi del futuro, sicché la piantino d’inseguire lei e i suoi militanti con gli ultimi schizzi del Novecento. E tuttavia le sarebbe bastato dire che lei e la giovane destra, sul fascismo, la pensano come il Cav. e che il partito unitario lo stanno costruendo appunto per questo.
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