“Abbiamo rivoltato la Carinzia, rivolteremo anche l’Austria”.
Mentre sabato mattina leggevano l’intervista su doppia pagina a Jörg Haider, i lettori del quotidiano regionale Kleine Zeitung apprendevano via radio la notizia della sua morte all’alba, in seguito a un incidente stradale.
La Carinzia, Land che ha governato per 14 anni, è raggelata.
Lì la gente lo ricorda come il politico che potevano andare a trovare in ufficio, fermare per strada, che prometteva e manteneva.
In Austria finisce per sempre il grande ritorno di Jörg Haider
Pubblichiamo l’intervista di Jörg Haider al Foglio dello scorso 30 settembre, due giorni dopo la vittoria elettorale.
Vienna. “Ne ho avuti di successi nella mia carriera politica, ma non mi era mai capitato di triplicare il risultato rispetto alle elezioni precedenti”, dice al Foglio Jörg Haider, fiero di quell’undici per cento con cui ha sconquassato le elezioni di domenica in Austria.
La destra ha ottenuto il voto di un austriaco su tre.
La piccola Alleanza per il futuro dell’Austria fondata da Haider nel 2005 era partita con il quattro per cento.
Il suo vecchio Partito della libertà, l’Fpö, che Haider aveva lasciato perché troppo estremista e ora è guidato da Heinz Christian Strache, è salito al 18 per cento dei consensi.
A pagare sono stati naturalmente i popolari e i socialisti, che governano il paese dal 1945: i “rossi” dell’Spö, con il 29,7 per cento, sono al primo posto, ma con sei punti in meno rispetto al 2006; i “neri” dell’Övp sprofondano al 25,6 per cento, con quasi dieci punti di flessione.
Ora è il momento delle alleanze.
“Qualsiasi accordo che non sia quello consociativo di centrosinistra (Övp e Spö insieme) per noi va bene – sottolinea Haider da Klagenfurt – L’Austria ha bisogno di una nuova coalizione che potrebbe essere composta da noi, dai popolari e dall’Fpö”.
Naturalmente i socialdemocratici non ci stanno: la maggioranza relativa è loro, dicono.
Il nuovo leader, Werner Faymann, reclama il posto di cancelliere.
L’unica possibilità è la riedizione della grande alleanza con i popolari, nonostante la bocciatura elettorale.
Faymann, però, al momento non vuole trattare con Wilhelm Molterer, il leader democristiano. Soprannominato malignamente “padre Willi” per quel fare un po’ da prete, Molterer è accusato di essere il maggior responsabile della crisi di governo, che ha portato alle elezioni anticipate e alla disfatta.
Nel frattempo Haider, l’ex uomo nero dell’Europa, si è ripresentato agli elettori non più come un mangiaimmigrati con simpatie filonaziste: la bandiera del cattivo è di Strache.
Haider ritorna sulla scena nazionale con il ruolo di ago della bilancia, di negoziatore, anche se, soprattutto all’estero, continuano a dipingerlo come un estremista.
Con addosso i panni da statista, dice con tono di sfida: “L’alleanza consociativa (la grande coalizione, ndr) è tramontata.
Vedremo se avranno il coraggio di riproporla.
Io resto in Carinzia come ho promesso agli elettori e da qui farò del mio meglio per influenzare la politica a Vienna”.
E i suoi sostenitori lo vedono già cancelliere alle prossime elezioni.
Prende le distanze dalla destra estremista di Strache, dopo essere stato duramente attaccato in campagna elettorale.
Il suo ex partito lo accusa di aver tradito la causa, di essersi ammorbidito.
Haider ha risposto con i manifesti elettorali in manica di camicia invitando gli austriaci a “scegliere l’originale”.
“Il mio partito è rivolto al futuro – dice – Siamo un movimento moderno, composto da molte donne, che vuole trovare risposte ragionevoli alle sfide del proprio tempo.
Le ideologie del Novecento hanno creato soltanto catastrofi” sottolinea Haider.
I toni xenofobi sono stati archiviati, così come le frasi ambigue sul nazismo.
Le idee su immigrazione, islam ed Europa però rimangono chiare e attuali non soltanto in Austria.
“Gli stranieri che commettono crimini nel nostro paese vanno espulsi.
Non possiamo permetterci che le carceri esplodano per il sovraffollamento.
I delinquenti devono scontare le pene nei loro paesi d’origine”, sostiene Haider.
Il governatore ha già fatto approvare in Carinzia una legge che vieta la costruzione di nuovi minareti e vuole espanderla a tutta l’Austria.
Propone un referendum per l’adesione della Turchia all’Europa e pure nel caso di modifiche sostanziali del Trattato.
Il motto del partito rimane “l’Austria agli austriaci”, ma nel programma prevede di diminuire le tasse per il ceto medio, mille euro per le mamme che si dedicano ai figli, e il no al nucleare.
Per le europee del 2009 potrebbe addirittura scendere in campo anche in Italia.
“E’ un’idea, chissà. La nuova normativa elettorale consentirà a candidati di più paesi, anche italiani e austriaci, di presentarsi in un’unica lista”.
Haider sa che nel nord est e soprattutto in Friuli-Venezia Giulia è molto conosciuto e apprezzato. In Alto Adige potrebbe rompere la storica contrapposizione fra italiani e tedeschi.
Il governatore della Carinzia ha già detto di sentirsi vicino alla Lega e che il premier, Silvio Berlusconi, “lo diverte”.
2 commenti:
dopo di lui il vuoto nella vera destra europea
SIEG JORG
sono daccordo ci vorrebbe più gente come lui!!!!!!!
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